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Scopriamo quali sono i Carnevali più famosi in Italia! Quando arriva il Carnevale tornano le maschere, le sfilate di carri allegorici, i falò e altri festeggiamenti che conquistano grandi e piccini.
In alcune città italiane, il Carnevale è un appuntamento annuale che viene accompagnato sempre con grandi manifestazioni, tanto da attirare visitatori provenienti da ogni parte del mondo. Ma quali sono quelli più caratteristici e più originali assolutamente da vedere?
Unico Carnevale al mondo gemellato con quello di Rio de Janeiro, quello di Cento (in provincia di Ferrara) è tra i 15 carnevali storici dell’Emilia-Romagna. Già dal 1600 esistono testimonianze di questo evento tradizionale che, di generazione in generazione, vengono tramandate grazie agli affreschi realizzati dal Guercino, pseudonimo di Gian Francesco Barbieri, famoso artista centese. In tantissimi accorrono per ammirare gli spettacolari giganti di cartapesta che sfilano lungo le strade della cittadina per contendersi il titolo di miglior carro dell’anno.
A Gambettola, pittoresco comune dell’Emilia-Romagna in provincia di Forlì-Cesena, si festeggiano ben due Carnevali, uno a febbraio e l’altro ad aprile. Dal 1886, la tradizione del Carnevale si rinnova ogni anno, come dimostrano documenti e foto che ritraggono le sfilate di carri e cortei in maschera. Nel paese si è largamente sviluppata l’arte della lavorazione della cartapesta, tanto che nel 2009 sono nate la “Bottega della Cartapesta” e la “Scuola della Cartapesta”.
A Pordenone, il Carnevale è una vera e propria tradizione, così come nel resto del Friuli Occidentale. L’evento viene realizzato grazie alle innumerevoli attività svolte dalle associazioni che danno vita ai carri allegorici che sfilano lungo le vie della città. Solitamente, il corteo con le maschere e i carri parte da viale Dante e prosegue fino a raggiungere piazza Duca d’Aosta per poi concludersi lungo viale Martelli.
Il Carnevale che si festeggia a Milano e nei paesi limitrofi è quello ambrosiano che dura quattro giorni in più di quello tradizionale che tutti conosciamo. Infatti, mentre quest’ultimo finisce con il mercoledì delle ceneri, quello ambrosiano si prolunga fino al sabato che precede la prima domenica di Quaresima, detta anche Carnevalone.
Il nome trae origine da Sant’Ambrogio, patrono di Milano e vescovo vissuto nel IV secolo dopo Cristo. La tradizione narra che fu proprio Sant’Ambrogio a chiedere di prolungare la Quaresima per qualche giorno e spostare i festeggiamenti del Carnevale in avanti. A Milano, per il Carnevale ambrosiano, viene organizzato una lunga sfilata in maschera per il sabato grasso.
Il Carnevale di Ivrea, fra i più antichi del nostro Paese, risale al 1808. Da allora, i festeggiamenti sono stati sempre puntuali e, ogni anno, si sono ripetuti senza interruzioni. A contraddistinguere questo Carnevale è la famosa Battaglia delle Arance in cui sono proprio gli agrumi le armi da usare durante la lotta.
Nel corso della sfilata, gli aranceri che si trovano sui carri combattono contro gli aranceri che sfilano a piedi, dando vita ad uno spettacolo unico e divertente. Per evitare di diventare un loro bersaglio è consigliabile indossare un berretto rosso, così gli aranceri possono distinguere coloro che partecipano alla battaglia.
Altro spettacolo imperdibile di questo Carnevale storico è la presentazione della “mugnaia”, eroina della festa e simbolo di libertà.
Il Carnevale di Saint-Vincent è noto come il Carnevale dei bambini in quanto sono loro gli indiscussi padroni del borgo. Questa tradizione risale al 1962, anno in cui un gruppo di privati decise di dare più importanza ai bambini nell’amministrazione del paese. I festeggiamenti vengono aperti ufficialmente con la cerimonia di investitura del Piccolo Sindaco e del suo seguito e proseguono ininterrottamente per 11 giorni. Durante questo lasso di tempo, la cittadina è letteralmente governata dai bambini delle scuole elementari.
Famoso per la rappresentazione di eventi tardo medievali, il Carnevale di Verrès, località della Valle D’Aosta, è un Carnevale storico che rievoca la storia della castellana “amica del popolo”. L’evento, realmente accaduto il 31 maggio del 1450, riporta indietro nel tempo i visitatori facendo rivivere dei momenti indimenticabili. La protagonista dell’evento, Catherine de Challant, al grido del Gran Ciambellano di “Vive Introd et Madame de Challant”, dà il via alla sfilata seguita dal consorte Pierre d’Introd e da 250 figuranti con costumi d’epoca.
Uno dei Carnevali più famosi al mondo è quello di Venezia che si celebra da moltissimi secoli e richiama moltissimi visitatori. Sfarzoso, allegro e divertentissimo, è un tripudio di colori e musica.
Il Carnevale di Venezia viene aperto ufficialmente dal famoso Volo dell’Angelo che si svolge in Piazza San Marco, uno spettacolo scenografico suggestivo che vede la reginetta dell’anno precedente lanciarsi dal campanile e scendere verso terra dolcemente. Oltre alle maschere tradizionali, storiche, elaborate e sofisticate che girano per le calli di Venezia, non perdere è il corteo delle imbarcazioni tradizionali addobbate sul Canal Grande.
Il Carnevale di Latina è una manifestazione itinerante che prevede sfilate di carri, maschere e musica. Ha come simbolo il Cigno, mentre la maschera caratteristica locale si chiama Pontinello.
Si tratta di un personaggio che celebra le antiche origini contadine: infatti, indossa degli scarponi e un cappello di paglia sul capo. I carri allestiti marciano per le vie della città e si contendono il premio per il miglior carro. Durante i giorni della festa, vengono organizzati spettacoli e intrattenimento per grandi e piccini.
Il Carnevale di Ronciglione, in provincia di Viterbo, si festeggia con una tradizione equestre che viene tramandata da secoli e che rende la manifestazione originale e caratteristica. La Cavalcata degli Ussari, che rievoca l’amore di un capitano degli ussari francesi per una dama nobile, viene rappresentata da un gruppo di cavalieri che indossano i costumi tipici del XIX secolo e galoppano per dare inizio ai festeggiamenti.
Ad annunciare la festa è il suono del campanone posto sopra il tetto del municipio che dà il via alla danza popolare del saltarello, alle sfilate dei personaggi sui carri allegorici, alla corsa dei Barberi, al rituale della morte di Re Carnevale seguito dalla Compagnia della Penitenza e dalle vedove vestite di nero. Subito dopo, in città, si tiene “Il Veglionissimo”, una serata di divertimenti con tanta musica e vino in abbondanza.
Il Carnevale di Fano, tra i più antichi d’Italia, sembrerebbe risalire al 1347. I festeggiamenti si svolgono nella zona di Viale Gramsci, nel centro della cittadina marchigiana, con carri allegorici fantastici e suoni prodotti da oggetti di vario tipo: bottiglie, bidoni, ombrelli.
A rendere caratteristico questo carnevale è Il Getto, ovvero il lancio di dolciumi, caramelle e cioccolatini dai carri per la gioia dei più piccini che si divertono in questa pioggia di leccornie.
Esperienza unica e coinvolgente, il Carnevale di Lucca è una festa millenaria risalente al Medioevo, ricca di folclore e tradizioni. Durante questo periodo, la città si trasforma in un luogo magico e le strade si riempiono di allegria, musica e colori. Fra i più antichi d’Italia, il Carnevale di Lucca prevede sfilate con carri allegorici, spettacoli di artisti di strada, feste in maschera e concerti.
Anche il Carnevale di Viareggio è tra i più famosi d’Italia ed è caratterizzato da sfilate a tema eda un corteo di carri allegorici. La tradizione sembrerebbe risale al 1873 ai tavoli del Caffè del Casinò. I carri giganteschi, così come li vediamo oggi, sono comparsi sul finire del XIX secolo e, da allora, sono diventati dei veri e propri monumenti realizzati da squadre di carpentieri, fabbri e scultori.
A ultimare i personaggi rappresentati dai carri allegorici sono i bravissimi mastri cartapestai che, grazie al loro talento, creano caricature di politici, sportivi, artisti, attori o personaggi storici, a seconda del tema scelto. I carri vengono preparati nella Cittadella del Carnevale situata a nord della famosa località balneare della Versilia. Qui si trovano ben 16 hangar che si affacciano sulla grande piazza ellittica intitolata a Burlamacco, simbolo del Caenevale viareggino.
Il Carnevale di Todi è il primo Carnevale con rappresentazioni medievali che si svolge in Umbria e tra i più antichi d’Italia. Oltre 300 figuranti in costume sfilano per le strade del pittoresco comune in provincia di Perugia, dando vita a scene medievali, spettacoli, battaglie, giochi, sbandieratori, giostre di cavalli e arcieri con frecce di fuoco. I festeggiamenti si aprono con la lettura del “Bando sul Carnevale e sulla fiera” tratto dallo Statuto Comunale del 1275.
Come di consueto, il Carnevale di Catanzaro si festeggia con la tradizionale sfilata. Definito dagli abitanti “U Carnovala”, ha come maschera principale Giangurgolo che pare abbia origine proprio da questa città calabrese. Non mancano carri allegorici e diversi eventi musicali che intrattengono il pubblico. Imperdibili le degustazioni di prelibatezze tipiche calabresi come la pignolata, meglio nota come turdìlli, le chiacchiere e le castagnole, tanto per citare alcuni dolci di Carnevali italiani.
La particolarità del Carnevale calabrese di San Demetrio Corone, in provincia di Cosenza, è quella di celebrare l’uguaglianza fra le persone.
La festa raggiunge il culmine il Martedì Grasso con la notte dei diavoli: dei giovani – con il volto dipinto di nero, vestiti con pelli di capra e con corna di bue sulla testa – girano per le strade del paese scuotendo dei campanacci. I festeggiamenti si concludono il mercoledì delle ceneri con il falò di zu Nikolla, un fantoccio dalle sembianze di un anziano signore che viene dato in pasto alle fiamme. Questo rito ha lo scopo di scacciare via il male, le superstizioni e l’energia negativa.
Il Carnevale di Capua è fra i più antichi e famosi non solo della Campania, ma anche d’Italia. Come testimonia il giornale “La Campania democratica” – che in un articolo dell’epoca raccontava gli eventi di questa festa – le sue origini risalgono al 1886. Protagonisti della manifestazione sono il Re Carnevale e la sua corte, come prevede il cerimoniale a cui è legato questo evento. La festa ha inizio dopo che il sindaco consegna le chiavi della città al Re Carnevale.
A Montemarano, meraviglioso borgo in provincia di Avellino, si svolge un Carnevale ricco di tradizioni, allegria e folklore. Sfilate di maschere bellissime ballano danze travolgenti, dando vita ad uno spettacolo unico. A guidare il corteo per il paese è Caporabballo che indossa un costume bianco con mantello rosso ed emula gesti antichi che ricordano i culti pagani.
Infatti, i movimenti rotatori, i passi ritmati e le figure mascherate richiamano i riti propiziatori che auspicano una stagione prosperosa e raccolti abbondanti. L’evento è l’occasione giusta per degustare le prelibatezze gastronomiche tipiche del luogo.
Il Carnevale di Villa Literno, in provincia di Caserta, inizia ufficialmente nel 1985, anno in cui venne costruito il primo carro allegorico. Intorno agli anni Novanta cominciarono i cortei mascherati a cui prendevano parte i volontari dei diversi quartieri.
Col tempo, le sfilate si sono trasformate in suggestive rappresentazioni teatrali, dei veri e propri musical. Inoltre, maestosi carri allegorici percorrono le vie della cittadina campana. Numerosi i temi trattati che rendono i cortei mascherati originali e colorati.
Definito il Carnevale dei 12 mesi, quello di Bagnoli del Trigno, comune del Molise in provincia di Isernia, è senza dubbio fra i più affascinanti e suggestivi che vengono celebrati nel nostro Paese. Il rito trae origine nella tradizione contadina, ma possiede radici piuttosto remote. I carri e i personaggi rappresentano i cicli della natura.
L’evento si conclude con la distruzione del fantoccio di Carnevale che simboleggia una sorta di purificazione.
A Putignano, in provincia di Bari, si festeggia uno dei Carnevali più antichi d’Europa. I carri allegorici di cartapesta sono delle vere e proprie opere d’arte la cui realizzazione avviene con grande maestria diversi mesi prima dell’evento.
Il carnevale di Putignano è il più lungo d’Italia: inizia, infatti, il 26 dicembre con la festa delle Propaggini e lo scambio del cero e prosegue con i festeggiamenti per tutti i giovedì del periodo di Carnevale. Attesissima è la Festa dell’Orso che cade il giorno della Candelora (2 febbraio) e prevede uno spettacolo straordinario per le strade del centro.
Il Martedì grasso ci si prepara alla conclusione della festa e per le vie cittadine sfila un corteo di sacerdoti che dà l’estrema unzione al Carnevale. Il tradizionale rito della Campana di Maccheroni è una delle caratteristiche più originali e divertenti del Carnevale di Putignano.
Si tratta di una campana in cartapesta ripiena di maccheroni da mangiare, un’usanza a cui tutti possono prendere parte.
Il Carnevale di Oristano racchiude storia, tradizione e folklore che si possono riassumere in un’unica parola, la Sartiglia. Caratterizzato da costumi tradizionali, antichi rituali, cavalli e pariglie, questo Carnevale coreografico risale al 1500 e coniuga giochi di abilità, elementi cavallereschi e sfide tra cavalieri.
Il signore della festa è Su Componidori, una maschera androgina che è, al tempo stesso, uomo e donna e guida lo spettacolo. L’evento si svolge in più fasi: prima c’è la Vestizione di Su Componidori che viene fatta da giovani donne con indosso costumi antichi.
Poi, c’è il momento della corsa alla stella in cui corporazioni di arti e mestieri antichi devono prendere al volo la stella mentre galoppano e, infine, la corsa alle pariglie in cui i cavalieri eseguono magnifiche acrobazie.
Infine, l’ultima fase è la svestizione, in cui Su Componidori ritorna ad essere un comune cavaliere.
Allo stesso modo di altri Carnevali della Sardegna, anche quello di Orotelli propone il rapporto uomo animale e natura in chiave grottesca. La maschera tipica è Sos thurpos, ovvero gli storpi. Sos thurpos, con il volto colorato con fuliggine di sughero bruciato, sfilano per le strade del comune in provincia di Nuoro, indossando un lungo pastrano in tessuto di lana. Un’altra maschera tipica di Orotelli è S’Eritaju, cioè “riccio”, che sfila indossando un saio di lana orbace grigio chiaro, cappuccio e maschera rossa sul viso.
Originale e totalmente diverso dagli altri Carnevali che si festeggiano nel nostro Paese, il Carnevale di Mamoiada, comune in provincia di Nuoro, si svolge in un’atmosfera cupa e meno colorata.
A renderlo caratteristico sono i costumi dei Mamuthones, maschere che indossano pellicce di pecora nera e sulle spalle portano campane che muovono con un ritmo cadenzato piuttosto lento. A portare una nota di colore sono gli Issohadores che indossano una maschera bianca e costumi rossi.
Questi accompagnano i Mamuthones e, al contempo, coinvolgono donne del pubblico prendendole con una fune. I festeggiamenti per il Carnevale di Mamoiada hanno inizio il 17 gennaio, data che coincide con la festa di Sant’Antonio Abate, mentre per il giovedì e il martedì grasso si svolgono parate e falò in tutto il paese.
Fra i più antichi della Sicilia, il Carnevale di Acireale ha come elementi principali la sfilata dei carri allegorici e dei carri infiorati. Uno spettacolo di luci e incredibili scenografie invadono le vie della cittadina.
L’ultima settimana della festività sfilano anche i carri infiorati che sfoggiano soggetti realizzati interamente con i fiori veri, muovendosi lentamente e con luci sfavillanti.
Indubbiamente, fra i più belli della Sicilia, il Carnevale di Sciacca (provincia di Agrigento) ha una tradizione ultrasecolare e probabilmente è il più antico dell’isola. Animato da carri allegorici e sfilate di maschere, ha come simbolo la maschera di Peppe Nappa.
Questo personaggio viene rappresentato su un carro dietro il quale vengono distribuiti vino e salsicce alla brace, caramelle e spremute di arance locali. Il martedì grasso, quando il pupazzo viene staccato dal carro e bruciato in piazza Angelo Scandaliato. I partecipanti ballano intorno al rogo che segna la fine dei festeggiamenti.
Il Carnevale di Sciacca Sei ancora indeciso, vero? Da dove inizierai questo tour dei Carnevali più famosi d’Italia?
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